La guerra in Ucraina sta avendo un impatto globale sulla fornitura energetica in tutta Europa e anche in Svizzera, dove è aumentato il rischio di penuria di energia. Per rafforzare l’approvvigionamento energetico, soprattutto in inverno, il Consiglio federale ha approvato diverse misure, tra cui anche l’iniziativa di risparmio energetico invernale, che fornisce alla popolazione e alle imprese suggerimenti per risparmiare energia – olio combustibile, gas, carburante o elettricità – adottando semplici accorgimenti. Anche il passaggio dal riscaldamento a gasolio o a gas o dal riscaldamento elettrico diretto a una pompa di calore contribuisce al risparmio energetico. Nell’intervista che vi proponiamo, la specialista per gli edifici presso l’Ufficio federale dell’energia Charlotte Lienhard spiega come.
Perché negli ultimi mesi si è parlato tanto di una possibile penuria di energia?
Charlotte Lienhard: L’attuale situazione tesa è dovuta da un canto alla scarsa disponibilità di gas in tutta Europa, dove quasi il 20% della produzione netta di elettricità proviene da centrali a gas. Inoltre, buona parte delle centrali nucleari francesi non era in rete – e in alcuni casi non lo è ancora – a causa di lavori di riparazione e manutenzione. Questa situazione ha palesato quanto il nostro approvvigionamento energetico dipenda dall’estero. È proprio qui che entra in gioco la Strategia energetica 2050, che si propone di estendere fortemente la produzione indigena di elettricità da fonti rinnovabili entro il 2050 riducendo allo stesso tempo il consumo di energie fossili e le relative emissioni di gas a effetto serra.
Ma sostituendo i sistemi di riscaldamento fossili, la domanda di elettricità in Svizzera non aumenterà?
Se nei prossimi due o tre decenni tutti gli impianti di riscaldamento a gas e a gasolio in Svizzera verranno sostituiti, soprattutto con pompe di calore, complessivamente la domanda di elettricità per il riscaldamento degli edifici aumenterà. Tuttavia, sostituendo tutti i sistemi di riscaldamento elettrico diretto esistenti si potrebbe risparmiare più elettricità rispetto alle pompe di calore aggiuntive che verranno installate nei prossimi anni. Oltre alle pompe di calore, anche le reti termiche (teleriscaldamento, reti di distribuzione calde e fredde), il riscaldamento a legna, il calore solare, l’accumulo di calore a lungo termine e l’uso crescente del calore residuo svolgono un ruolo importante nella fornitura di calore.
Supponiamo che sia imminente una penuria di energia elettrica: quanto è probabile che i proprietari di pompe di calore siano costretti a spegnere il riscaldamento o a ridurre la temperatura?
Il Consiglio federale ha già messo in atto diverse misure per prevenire un’eventuale carenza di elettricità o per mitigarne gli effetti, fra cui riserve di energia idroelettrica, centrali elettriche di riserva (Birr, Cornaux e Monthey), riserve virtuali da pool di gruppi elettrogeni di emergenza, un aumento della capacità della rete di trasporto e la già citata iniziativa di risparmio energetico. Se nonostante tutti i provvedimenti dovessimo trovarci in una situazione di penuria energetica, entrerebbero in vigore le misure previste dalla legge sull’approvvigionamento del Paese e relative ordinanze. Queste vanno dall’appello alla popolazione e all’economia alle misure di contingentamento, fino a disattivazioni temporanee della rete, alle quali si ricorrerebbe però soltanto come ultima ratio. È probabile – e altresì contemplato dalle ordinanze dell’Ufficio federale per l’approvvigionamento economico del Paese – che il Consiglio federale ordini una riduzione delle temperature di riscaldamento. Le ordinanze non prevedono il divieto generalizzato di riscaldare gli ambienti.
Lo sapevate?
Desiderate anche voi passare a un sistema di riscaldamento rinnovabile, ma non siete sicuri di quale sia il più adatto al vostro immobile? Le esperte e gli esperti «prima consulenza» saranno lieti di aiutarvi.